Narada muni e il Ciabattino

Narada muni e il Ciabattino

(Settembre 1985)
La crescita primaverile, verde e di speranza, fa sì che ci possa essere la fiducia nel seminare che significa perdere e richiede fede; è grazie all'educazione spirituale ottenuta alla "stagion del fiore" che da vecchi rinunciamo; il ciabattino,a differenza del brahmana, per l'ascolto delle glorie di Vishnu ebbe fede nella sapienza del saggio Narada.

Narada muni, il saggio dei due mondi,
iva cantando al son della sua vina
dai ciel brillanti ai più abissali fondi.
 

Propiziatrice, vedica, e benigna
la voce di un bramino aveva accenti
in progression che seguendo s'affina,
 

gli occhi volgeva a rimirare intenti
Narayana dal sole, Surya deva,
che Vishnu pose a rimirar le genti.
 

Era fedele e immerso e s'accendeva
col foco e al sacrificio, nella mente,
un anelar che come il sol si leva;
 12 

aveva ormai verso il sole nascente
porto la fiamma, l'acqua, un fiore, un seva,
servizio a Lui per Cui una fiamma è un niente.
 15 

Narada muni gli si volse in fronte
e il brahmana si fece sì corretto
che porse a lui le sue obbedienze pronte.
 18 

Ei cessò il rito e lo troncò di netto,
ma non per forma, si prostrò "sua sponte"
proprio com'è di un sacerdote eletto.
 brahmana

21 

Gli chiese: "Qual buon voto mosse voi
dalla casa su alta, al sommo loco,
a discendere giù per rieder poi?"
 Narada

24 

Narada disse: "Quaggiù starò poco
però prometto che, tornando al mondo,
riferirò qualche nettareo gioco.
 Narada

27 

Rammenterò come sri Vishnu verte
il cuore Suo ai fedeli Suoi puri
nella città che ci ha le porte aperte;
 30 

rimembrerai così come sicuri
possano essere gli anni e come offerte
potrai donarGli né tempi futuri.
 33 

Quante vite tu avrai da rimanere
ne le leggi vigenti dell'affanno
a dimenarti nelle fiamme austere,
 36 

quanti fochi più accesi e quanti stanno
nella casa del brahmana romito
ancor d'accender su nel tu' capanno.
 39 

Così dicendo lo lasciò stupito
miro salendo per la vina insigne,
verso le stelle ed oltre al sommo sito.
 Nunzio

42 

Un altro dì calava in sulla terra
a confortar l'anime afflitte al mondo
ove si sperde la persona ch'erra.
 45 

Gaio veniva e andava insino al fondo
felice sì della fortuna data
per quale chi più n'ha più n'è giocondo.
 48 

Lieto saliva in per la via segnata
dal supremo Voler, sì ch'io rammento
la storia qua in ogni singola fiata.
51 

Lo vide un ciabattino e fu contento
che lo fece seder for dell'entrata
del su'negozio, ed ascoltava attento...
54 

Narada gli diceva: "Dal Signore,
Vishnu, a Vaikuntha, stanno gli atti tali
che d'ogne tempo material stan fore.
57 

L'anime vanno com'avesser l'ali
prive ed esenti da'brevi configni
che restringan la vita a no' mortali;
60 

nobili sono più che fusser cigni
e ognuno ha il cor d'ispirazion sì fondo
che, al non capire lui, già s'è maligni."
63 

Rispose il ciabattino: "Non nascondo
che ritornare a Vishnu è l'ideale
a' riguardi del qual lieto rispondo.
Nunzio

66 

Signore mio, libera me dal male                                                                                                                                   ch'io faccio a te, ma che fa me sicuro che                                                                                                                            questo ciabattin mai più risale.
69 

Dirieto ho il vago e dinanzi l'oscuro,
non vedo dove son, né c'è il presente
nel lavoro costà, sul qual perduro."
72 

Narada disse: "Quaggiù avresti il niente
se il mio Signore, dove torno adesso,
non fusse ovunque e in me con la Sua mente.
Nunzio e Narada

75 

Noi siamo persi e Lui rimane presso
accanto ad ogni esiliato solo
che poi, di star con Lui, non ha mai smesso.
78 

Così dicendo si levò nel volo
miro salendo per la vigna eccelsa
verso le stelle ed oltre al sommo suolo.
Nunzio

81 

Su per Vaikuntha disse sri Narayan
che quel bramin farà che di que' fochi
altrettanti così ne ricompaian
84 

d'insegnamenti ne ha serviti pochi,
però dì lui: "Sono il felice araldo
del Fondator del sol che tu ora invochi.
sri Vishnu

87 

Son Io Che lui traverso il sole scaldo,
ma egli non vol tornar da Me ne'luoghi
da cui chi più andò via di più è ribaldo."
90 

Così ascoltando abbandonò quei luoghi
Narada muni, il savio del creato
per dove più ci vai di più ci affoghi.
93 

Come chi è in verità vive beato
sul luogo dove il manigoldo stenta,
così veniva in mun di vero armato.
96 

La segreta onestà chiara diventa
e il muni dichiarò la via segnata
per cui chi più ha lealtà di più rammenta.
99 

Quale per grazia provvida donata
aveva la facondia sì dal core
che ogni perla venìa da lu' svelata;
102 

la gemma è lustra quanto gli è il Signore,
così, come sta il Foco alle scintille
viene la via d'ogni medio fautore.
105 

L'anime avvolte stanno come brille
e Narada le svela tanto pure
che ne esalta il valor di mille e mille.
108 

Le vie del predicar son le sicure
così Narada a lui di Vishnu accenna
per Verità che non teme figure.
111 

Come il sorger del sol giammai tentenna
Narada disse lui che ogni cittade
getta le impurità nella Geenna:
114 

"L'anime degne sono molto rade,
dacché, dona altrettanti fochi al sole,
puro ti fai sì come il sol non cade.
Narada

117 

Com'ebbe al pensier suo dette parole
il brahmin chiese come fosse il sito
ove si serve ciò che Vishnu vuole;
brahmana

120 

Narada gli rispose: "Vien servito
ogni Suo desiderio e ciò ch'io vidi?
Vishnu co' in mano l'ago del cucito;
Narada

123 

come fa sempre chi di Lui si fidi
poteva un elefante indar traverso
il for dell'ago suo, per cui sorridi".
126 

Poi che sorrise un po' venne diverso
e il brahmana lo pinse via sì amaro
che sri Narada mun si fé disperso.
Nunzio

129 

Il savio errante ha la funzion del faro
rifulge il veder suo per ogni jiva
da che il gioiel che lo riflette è raro.
132 

E come il savio da que' luoghi usciva
grazie alle note del prezioso legno
spandeva devozion per ogni riva.
135 

Sì come il ciel di devozione è pregno
avendo Dio supremo d'ogni parte
Narada ha sempre Lui quale sostegno;
138 

È grazie a Vishnu che la vita è un'arte
e rigeneri te per ogni dove
in comprension che non prevedan carte.
141 

Così accostava l'esperienze nove
Narada muni, il saggio dei due mondi
ove, se sai veder, la grazia piove.
144 

ogni savio ha la vista e i pensier fondi
e Narada tornava al ciabattino,
gente con cui gli è un ben se te circondi.
147 

Da sempre chiaro e amico del divino
rivolgeva al gran muni un sentimento
che, sottomesso, non teme destino.
150 

Grande è l'anima qua che ora rammento
parlava al muni con sì tanta fede
che, al ripensarci, io più fedel divento.
153 

Come il cortil fu dell'incontro sede
annunziava Narada la notizia
che, a chi più apprezza, più dona mercede.
156 

Mentre la dote materiale vizia
aveva il ciabattin quale suo bene
quella virtù che il cammino propizia.
159 

Poiché chi ha dignità la grazia vede,
vide che un seme può venir che è pianta
che, dentro a sé, già la pianta possiede.
162 

"Ogni natura di sri Krishna canta"
disse il buon uomo- "che è come onorata
da Krishna origin sua del Qual si vanta."
Ciabattino

165 

Fra meraviglie non meravigliata
Il ciabattin potéa veder la cruna
altrettanto così d'esser passata.
Nunzio

168 

"Come l'anima avvinta vince i guna
per la grazia di Vishnu onnipotente
ogni elemento qua può aver fortuna;
Ciabattino

171 

non è sorpresa per la dotta gente
vedere un elefante dentro un ago
quando sa che un banian qua è già presente."
174 

Ed accennando a quel supremo Mago
Che pose già nel seme il tutto dentro
aveva escluso ogni termine vago.
Nunzio

177 

Era il termine, medio, causa e centro,
era l'Origin del sempre dal sempre
la Costante nel dir su Cui io rientro.
180 

Dacché gli umili e i miti han buone tempre
l'umiltà serve a l'anime a capire
le reciprocità di cui siam membre
183 

e quanto a questo segue è un lieto dire
che foglie di banian sovra la testa
corrispondean per lui col suo patire.
186 

Quale un sorriso che attenzion ridesta
rideva il ciabattino ben contento
che avea bandito il far d'ogni idea mesta
189 

e mentre s'innalzava un gentil vento
del pari si levava il grande saggio
Narada, al ciel, con il fine strumento.
192 

Simile a un giglio, che si schiude in maggio,
si dischiudeva all'uom quella speranza
che, quando l'età è al fior, dona coraggio.
195 

"Tante vite così sono abbastanza?
Ogni foglia lassù sarà una vita!
Degno non posso fruir di tale istanza."
Ciabattino

198 

Come che detta idea gli fu finita
sentì il vento levarsi sì potente
quale l'anima al ciel di già salita.
Nunzio

201 

Ciò che è fuori stagion bene si sente
così sentiva al cuor levar la grazia
come foglie leggiadre e lente lente.
204 

Quando a Krishna rivai la mente è sazia,
guardando in su c'era una pianta spoglia
l'albero adesso avea solo una foglia.

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