Il 'sirventese'



(Luglio 1993)

Giace un tesoro, alfondo di quel campo
che non è a nord, nè a sud, nè al sol che pone,
è situato sotto il caro manto
di quella terra in sacra direzione,
a oriente c'è un terreno, vendi i beni
e investi in grazia a l'energia che ottieni.

Viene uno scrigno reperito oggi,
resta segreto e a tua disposta cura,
non si esaurisce mai, se tu in lui alloggi
e puoi donarlo con la fè sicura,
è il monile più vero, è Bhakti devi
che rende pure a te l'aver che avevi.
12 

Mai differente dal Valor Che apprende
Sri Krishna, sommo Dio, di lei speranza,
riaccende sè in eterno e da sè estende
quella Memoria Che ci dà sembianza;
espande quell'Amore originale
Che in gioventù rivive e al di finale.
18 

Sotto al terreno è pronto il bhakti-lata
disposto da Caitanya e dai Gosvami,
disceso a noi da la gloriosa matha
che Prabhupada assume, in tutti i rami.
Sotto al terreno c'è un tesoro, a oriente,
venitene a fruire, illustre gente.
24 

E lustra della grazia del tesoro,
ogni popolazione ne ha il suo pasto;
siamo fatti da Krishna in lei, luce, oro,
e, Prabhupada, ce lo dà con fasto;
quel gusto sotterraneo cresce e sale,
cresce da oriente, come il Dio centrale.
30 

Noi, deferenti, andiamo per quel fondo
peregrini laggiù, dove comparve
ella, divizia ricca di quel Mondo
guarda ver noi latenti, in queste larve;
shri Krishna, grato in lei, ci ha già salvati;
siamo pervasi e chiari, in tutti i lati.
36 

Nel mezzodì, a la sesta, al buon merigio,
per noi e di nostra vita, dentro al tempio
ove si fuga del mondaccio grigio,
sia lode, gloria e via, sia il suo d'esempio,
sian Lor maniere, dentro noi, castella
che cingam l'alma    veramente bella.
42 

Il mondo di cui parlo è fondo, è estremo,
giace lontano e è in noi, sta sull'altare,
si che è profondo e è ovunque, ma è supremo,
alto e coverto nel suo suono: Hare,
sri Krishna ne ha piacere e là soltanto
ella Lo chiama in sé, noi nel Lor Canto.
48 

Al fine del buon nunzio e d'esta rima
che buona riuscirà se a Lor ne è serva,
piaccia a, di Krishna, Radharani, opima,
magnificata in Lui, Favor Cui ea ferva:
shri Krishna Che ognun segue, e, ad ella, intende
come rifletti il Sol, Che ver' lei Ei estende.
54 

Per chi fu già quel campo consacrato
se il suo tesoro dentro lui ne affonda?
Sarvajna lo diceva, a oriente è nato
quindici giorni fa, notte feconda,
ea già per Lui compare, Ei, di lei adorno,
come un diamante   con dell'oro intorno.
60  

Torna dell'anno la pienezza e il frutto,
matura adesso, è pronto, è dolce, è pieno;
s'adempie il corso cui tendeva tutto
l'andar del tempo, accenno al suo Supremo,
perché il buon tempo dell'eterno è figlio,
come, a quel Fior di loto, oggi sta il giglio.
66 

La luna ci riflette sempre il Sole:
mai Lo nasconde o copre, né l'eclissa,
ma Lo evidenzia, a previdente mole
la notte in cui, quel Sol, non Si prolissa;
nella notte di Kali, appare accesa
dal Sol Che non c'è più, ma da Cui è attesa.
72 

La luna albula e chiara appare a Gauda
per lo spirto di lei, nell'orizzonte;
Krishna, Caitanya, Che la vive e loda,
la reca in Sé per noi, per noi sia fonte,
di Lui tramanda, ea, il Lume su lei grato,
riflesso a aiuti e grazie, in ogni lato.
78 

L'Amor per Krishna, da Lui,  sempre espande,
naturalmente e come grazia vuole;
mai non s'arresta o tace e più e più è grande
e sempre più ha bisogno di Parole;
di Lui amistà, va sempre confidata:
come Ei dà carità,  fa il bhakti-lata.
84 

Così, alle amiche più vicine e degne,
serve per onestà, clementi e attese,
cade la manna dolce e le fa pregne
del nettare surgivo, che le arrese;
cade la pioggia,   e ci ravviva molto,
come lagrime fresche,   su un pio volto.
90 

Quale il Gange discende luogo a luogo
portato da vimana e i loro addetti
più giù, più sotto, nel suo eterno sfogo,
e come il movimento mai dimetti,
cresce l'oceano che lo causa; Luna,
il sankirtan lei a Voi, Krishna, raduna.
99 

Al mondo, ognuno vuole sempre aumento,
ma, dopo una marea, qua c'è la bassa;
siam persi e fermi qua, perché, il fragmento,
il limite e l'età, solo, non passa;
necessita un aiuto, il vostro amore-
-raggio di Hari per noi, Che ne è l'Autore.
102 

Le amiche, sakhi, son servite anch'esse
con un ascolto che le onora e esalta;
i rasa loro assistono, e ciò lesse
la prima Volontà, sovrana e alta;
a Lei rendiamo noi, Lei, in Radha, ha accento;
muove già tutto in senso    e il firmamento.
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