Al confratello in Vrindavana

Al confratello in Vrindavana

(Giugno 1994)

O tu che torni a Vraja e entri nel mondo
ricordati di noi nel lembo vizzo,
sai come piega giù e come ci affondo,
 

tu sei nel Fiore buono1 ed io nel stizzo,
tu sei nel coro soave, io nello striduo,
tu fai cortese il spirito ed io bizzo.
 

Se lo stelo mi regge è il pianto assiduo
lo rinfresca dal secco e dall’arsura,
la luna dà rugiada e io l’individuo.
 

Sri Caitanya m’ innaffia e rassicura
le gocce della Luna mi dan fresco
e l’acqua Vraja smacchia perché è pura.
 12 

Vorrei dirlo per bene, forse riesco,
Vrajaraja2 ha elisir dal Radhakunda,
sri Caitanya ne infonde ed io ne pesco.
 15 




Note:
1 ) Il primo è il loto di Vrindavana, il secondo il giglio di Firenze.
2 ) Vrajaraja: un devoto.

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